Quando pensavamo di aver visto tutto, ecco arrivare l’ennesima stranezza che solo il XXI secolo poteva regalarci. Alla prossima edizione della L.A. Comic Con, i fan avranno la possibilità di incontrare Stan Lee, il papà dell’universo Marvel… o almeno la sua proiezione olografica. Dentro un’area di circa 1500 piedi quadrati chiamata Stan Lee Experience, i visitatori potranno parlare con un’IA che ricostruisce il volto, la voce e i modi di “The Smiling”. E, come con qualunque celebrità in fiera, sarà possibile scattarsi una foto ricordo o persino avere una conversazione privata di tre minuti, al costo di 15-20 dollari. L’idea ha fatto molto discutere: da un lato c’è chi trova inquietante l’uso dell’intelligenza artificiale per “resuscitare” figure del passato, dall’altro c’è chi pensa che lo stesso Lee avrebbe approvato, lui che in vita ha riportato in scena decine di personaggi trasformati in robot, cloni e persino fantasmi digitali. La sua eredità, dopotutto, è sempre stata quella di sfidare i limiti della narrativa supereroistica.
Dietro il progetto c’è la Proto Hologram, in collaborazione con i Stan Lee Legacy Programs di Kartoon Studios. Come ha spiegato Bob Sabouni, responsabile del programma, il team non intende inventare parole mai pronunciate dal leggendario autore: “Useremo le migliaia di ore di interviste e riprese di Stan per dare vita a una voce fedele al suo spirito e alle sue intenzioni”. Una promessa che vuole rassicurare i fan, anche se il confine etico rimane sottile.Ma non finisce qui: il “fantasma high-tech” di Stan potrebbe apparire anche in altri spazi della convention, magari per introdurre panel o fare incursioni a sorpresa. Immaginate di essere a un evento Marvel e di veder comparire sul palco l’ologramma del co-creatore di Spider-Man e degli X-Men: un’esperienza che sta tra il tributo affettuoso e la distopia fantascientifica.
Stan Lee, scomparso nel 2018 a 95 anni, resta una delle figure più iconiche del fumetto mondiale. Con artisti come Jack Kirby, Steve Ditko e John Romita Sr. ha creato l’universo narrativo che ha rivoluzionato i comics americani, introducendo i “supereroi con superproblemi”: personaggi complessi, fragili, umani. La sua visione trasformò la Marvel da piccola realtà editoriale a colosso multimediale, e il suo volto sorridente è diventato un simbolo pop tanto quanto i personaggi da lui inventati.
La tecnologia dell’ologramma non è del tutto nuova: in Italia, ad esempio, gli Holobox stanno portando contenuti tridimensionali senza bisogno di visori o occhiali, aprendo scenari che vanno dal marketing culturale alla didattica. Realtà come isek.AI Lab stanno già sperimentando con personaggi interattivi, avatar e storytelling immersivi, avvicinando sempre più i nostri miti alla dimensione digitale.
Che cosa significa tutto questo per il futuro del fandom? Da un lato, la possibilità di non lasciare mai andare davvero i nostri eroi. Dall’altro, la sensazione che la linea tra celebrazione e sfruttamento diventi ogni giorno più sottile. Forse, però, la verità è che Stan Lee non avrebbe avuto problemi a essere “rilanciato” come ologramma. In fondo, era lui quello che amava dire “Excelsior!” per ricordarci che c’è sempre un nuovo livello da raggiungere.
La L.A. Comic Con si terrà dal 26 al 28 settembre al Convention Center di Los Angeles. E questa volta, più che mai, sembrerà davvero di trovarsi in un fumetto.
L’articolo Stan Lee ritorna come ologramma alla L.A. Comic Con 2025: il leggendario creatore Marvel vive grazie all’IA proviene da CorriereNerd.it.
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