Chi l’avrebbe mai detto che nel 2025 ci saremmo trovati a vivere nell’epoca d’oro del nonsense digitale? Eppure eccoci qui, a raccontare di Skifidol Italian Brainrot – La rivista ufficiale, il magazine che Panini Magazines (ramo editoriale di Panini Comics) ha appena lanciato in edicola, cavalcando l’onda lunga di uno dei fenomeni social più virali, surreali e sinceramente incomprensibili degli ultimi anni.
Per chi non bazzica TikTok o Instagram, chiarisco subito: Italian Brainrot non è solo un meme, è un’esperienza di vita, un’immersione totale nel caos della creatività post-ironica che impasta intelligenza artificiale, cultura pop, umorismo da Gen Z e quel pizzico di cringe che rende tutto irresistibile. Il magazine, che conta sedici pagine a colori, è un piccolo scrigno nerd: ci trovi dentro quattro poster da collezione, giochi a tema, attività improbabili, una card esclusiva a tiratura limitata e, dulcis in fundo, l’album di figurine Panini per collezionare tutti i personaggi di questa saga digitale assurda e geniale.
Ma facciamo un passo indietro. Cosa accidenti è l’Italian Brainrot? La parola “brainrot” – letteralmente “marcire del cervello” – ha già di per sé un suono meravigliosamente decadente. Nel 2024 era stata proclamata parola dell’anno dall’Oxford English Dictionary per descrivere l’effetto di intorpidimento mentale causato dalla sovraesposizione a contenuti online frivoli e ripetitivi. Ma quando il termine ha incontrato il genio meme italiano, è nato qualcosa di più: una corrente culturale delirante fatta di meme grotteschi, creature generate da AI con nomi pseudo-italiani e video accompagnati da audio in italiano sgangherato, condito da suffissi come -ini, -ello, -uccio, che rendono tutto più ridicolmente affettuoso e straniante.
Chi ha dato il via a tutto questo? Stranamente, Dwayne “The Rock” Johnson. O meglio, i meme su di lui, che già nel 2023 circolavano in Italia con frasi nonsense tipo “Tralalero tralala, smerdo pure nell’aldilà”. Da lì è nato Tralalero Tralala, uno squalo a tre zampe con scarpe Nike, atletico, iperattivo e – diciamocelo – totalmente senza senso. Da questo proto-personaggio è partita una catena infinita di ibridi ancora più deliranti: Bombardiro Crocodilo, bombardiere della Seconda Guerra Mondiale con testa di coccodrillo; Tung Tung Tung Sahur, oggetto ligneo antropomorfo ispirato a tradizioni indonesiane; Ballerina Cappuccina, ballerina con un cappuccino al posto della testa; Chimpanzini Bananini, scimmia-banana indistruttibile. Un bestiario digitale che sembra uscito da un incubo generato da Midjourney durante un blackout elettrico.
La viralità è esplosa: remix musicali, giochi su Roblox, meme coin, carte collezionabili e, adesso, una rivista ufficiale in edicola. Il magazine non è solo una raccolta di immagini e battute: è un tentativo (più o meno consapevole) di cristallizzare un pezzo di folklore digitale, un universo espanso nato da un delirio collettivo e cresciuto fino a diventare merchandising, gioco, community. Italian Brainrot è stato paragonato da L’Espresso ai Garbage Pail Kids, e il paragone non è per nulla fuori luogo. Entrambi nascono da un mix di ribellione, bruttezza e adorabile spazzatura pop, entrambi finiscono per conquistare un pubblico trasversale e globale.
Ovviamente, non mancano le polemiche. Alcuni video sono stati accusati di sfociare in islamofobia, razzismo o banalizzazione di tragedie reali come il genocidio a Gaza. È il lato oscuro dell’umorismo surreale, che spesso gioca con la desensibilizzazione e il black humor senza porsi limiti. Ma per la maggior parte degli adolescenti e giovani adulti, Italian Brainrot è soprattutto un passatempo assurdo, un modo per ridere di tutto e di niente, per navigare nel mare magnum della cultura digitale con leggerezza e autoironia.
E ora, eccoci all’uscita in edicola. Martedì 15 luglio è arrivato sugli scaffali il primo numero della rivista, al prezzo di 4,90 euro. Chi lo acquista riceve non solo i poster e le attività, ma anche un pacchetto di carte Skifidol Italian Brainrot di Officina Edicola, con la nuovissima carta “La Coppa Suprema”: un oggetto esclusivo a tiratura limitata, dal punteggio mostruoso di 220 pt, praticamente l’equivalente nerd di Exodia in Yu-Gi-Oh!. E non finisce qui, perché c’è anche l’album di figurine Panini, per collezionare tutti i personaggi della serie più virale di sempre.
In un’epoca in cui le AI possono generare personaggi che diventano leggende in poche ore, Skifidol Italian Brainrot ci offre un punto di osservazione privilegiato su quanto siamo diventati dipendenti da questa nuova forma di creatività caotica. È un gioco, un rito collettivo, un catalogo di assurdità, ma è anche uno specchio: riflette la nostra voglia di ridere, la nostra ansia, la nostra capacità di trovare senso anche nell’insensato.
Quindi, cari lettori e lettrici nerd di CorriereNerd.it, la domanda è: vi siete già fatti contagiare dal brainrot? Avete già il vostro Tralalero Tralala da venerare, o siete più da Ballerina Cappuccina? Raccontatecelo nei commenti e condividete questo articolo sui vostri social: fate girare il verbo, o meglio, il delirio! Perché se il mondo deve affondare nel nonsense, tanto vale farlo tutti insieme, con un pacchetto di carte collezionabili in mano e un poster di Bombardiro Crocodilo appeso in camera.
L’articolo Skifidol Italian Brainrot – La rivista ufficiale,: il delirio virale che conquista edicole e social proviene da CorriereNerd.it.
Aggiungi un commento