Ricordi Napster? Certo che sì, eri lì a sognare la musica gratis mentre le major discografiche invocavano l’Apocalisse. Bene, la startup Infinite Reality, un’entità misteriosa valutata, udite udite, 15 miliardi di dollari (a quanto pare il metaverso frutta più del previsto, almeno sulla carta), ha deciso che è ora di rispolverare quel nome. Il 15 maggio, in un summit degno di un episodio di Silicon Valley, la Infinite Reality si è ufficialmente ribattezzata Napster Corporation. Sì, hai capito bene. Quella Napster. L’applicazione che nel 2002 fallì miseramente per violazione di copyright, dopo aver raggiunto la bellezza di 75 milioni di utenti e aver fatto imbufalire Metallica e Dr. Dre.
Da allora, Napster è stata acquisita e rivenduta più volte di un’auto usata, passando da Roxio a Best Buy, per poi tentare la fortuna come rivale di Spotify, fallendo così clamorosamente da piazzarsi solo al 39° posto tra le app musicali. Un successo, insomma. Ma ora, con l’acquisizione da 207 milioni di dollari (con 56 milioni di dollari di diritti d’autore non pagati, che finezza!), la Infinite Reality l’ha trasformata in un fornitore di “esperienze digitali alimentate dall’intelligenza artificiale”. Perché l’IA, si sa, è il nuovo nero. O la nuova panacea. Dipende dai punti di vista.
Miliardi, Ma Solo sulla Carta: La Storia Infinita
E qui arriva il bello. Durante la stessa telefonata, la società ha annunciato agli investitori la possibilità di rivendere le loro azioni a 20 dollari l’una. Un affarone, se consideriamo che la valutazione dell’azienda schizzerebbe a 18 miliardi di dollari, ovvero 240 volte il fatturato dell’anno scorso. Praticamente un unicorno che ha mangiato troppi dolcetti.
Ma aspetta, la storia di questa azienda è un rebranding continuo che farebbe impallidire Madonna. Nata dalle ceneri del social media fallito Tsu (rinominato Display Social, con entrate da capogiro: 150.000 dollari in tre anni!), l’azienda, guidata dal “visionario” John Acunto, ha acquisito qualsiasi cosa le capitasse a tiro, gonfiando la sua valutazione come un palloncino al luna park. È la quarta volta dal 2022 che promettono agli investitori di incassare, e indovinate? Finora, aria fritta. Tra tentativi di quotazione in borsa falliti e accordi con SPAC andati a monte, la liquidità è rimasta un miraggio. Persino il Nasdaq Private Market ha tirato giù la pagina di compravendita delle loro azioni. Sarà un caso?
I Milionari Fantasma e l’Investitore Anonimo
Il CEO Acunto si vanta di aver creato “oltre 600 milionari” tra i suoi azionisti. Peccato che molti di loro siano ancora in attesa di vedere un centesimo. Un ex dipendente del Nasdaq Private Market, ora azionista, ha liquidato la cosa con un laconico: “Oh, fantastico, l’ultima di una serie di cose che non si concretizzeranno mai”. E aveva ragione.
L’ultima promessa di liquidità arriva da un investitore anonimo rappresentato dalla società di brokeraggio Cova Capital. Sì, proprio quella Cova che è stata multata di 30.000 dollari per aver consigliato vendite di azioni private senza la dovuta due diligence. Insomma, gente di cui fidarsi ciecamente. Il CEO di Cova, Edward Gibstein, ha annunciato un’offerta “multimiliardaria” agli azionisti, che però, curiosamente, non ha mai rivelato l’identità del misterioso investitore. Un po’ come il Batman della finanza, ma con meno gadget e più domande senza risposta.
La Saga Continua: Truffa o Genialità?
Questa epopea finanziaria, fatta di miliardi che vanno e vengono solo sulla carta, di rebranding continui e di promesse non mantenute, lascia molti azionisti (spesso inesperti nel mondo delle startup) con il dubbio: “Sono artisti della truffa o sono stato molto fortunato a entrare nella prossima grande azienda dell’intelligenza artificiale?”. La risposta ufficiale di Napster è che la maggior parte degli azionisti è “molto soddisfatta dell’offerta di liquidità”. Peccato che, nel frattempo, alcuni broker non riescano a trovare acquirenti per le azioni nemmeno a 2 dollari l’una, figuriamoci a 20. E chi è questo broker? Gibstein di Cova. Che sorpresa!
Insomma, il “nuovo” Napster è tornato. E con esso, tutto il fascino (e i misteri) del selvaggio west della finanza tech. Riusciranno a riscattare il loro nome o finiranno, di nuovo, nel cimitero delle promesse mancate? Ai posteri (e ai loro portafogli) l’ardua sentenza.
Hai qualche cripto-milione che vuoi investire in startup misteriose? O preferisci il buon vecchio libretto postale?
L’articolo Napster 2.0: La Zattera dell’IA (o il Titanic?) proviene da CorriereNerd.it.
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