Nel vasto universo della tecnologia industriale, dove i confini tra corpo umano e macchina si fanno sempre più sottili, sta emergendo una nuova generazione di strumenti che sembrano usciti direttamente da un episodio di Ghost in the Shell o da un laboratorio di Stark Industries. Si chiama Inelmovix, ed è l’esoscheletro non assistivo sviluppato da Ineltec Srl che promette di cambiare radicalmente il modo in cui intendiamo la sicurezza sul lavoro nel settore elettrico e della manutenzione industriale.
Dal supporto fisico al monitoraggio intelligente
Per anni l’immaginario legato agli esoscheletri è stato quello della forza potenziata: armature indossabili capaci di sollevare carichi impossibili, alleggerire la fatica e trasformare l’operaio in un piccolo Iron Man della produzione. Ma Inelmovix rompe questo schema. Non serve a potenziare il corpo, bensì a capire come si muove, raccogliendo e interpretando dati per prevenire rischi, infortuni e posture scorrette.
Durante la conferenza Future of Sustainability organizzata dalla SIS presso l’Università Aldo Moro di Bari, il progetto è stato presentato come un nuovo paradigma di esoscheletro “data-driven”. L’obiettivo? Trasformare il corpo dell’operatore in una sorgente continua di informazioni, una sorta di avatar sensoriale capace di comunicare in tempo reale con un sistema intelligente che analizza, prevede e corregge.
Quando la sicurezza diventa analisi predittiva
Alla base di Inelmovix c’è un network di sensori inerziali – accelerometri, giroscopi e moduli AI – che tracciano i movimenti del tronco e degli arti superiori, ricostruendo la postura in tempo reale. Il sistema elabora i dati attraverso algoritmi di Intelligenza Artificiale e XAI (Explainable Artificial Intelligence), capaci non solo di riconoscere movimenti errati, ma anche di spiegare perché sono pericolosi.
Questo approccio rende la prevenzione finalmente attiva: Inelmovix non si limita a segnalare un rischio, ma interpreta il comportamento umano e interviene prima che il danno avvenga. Se rileva posture scorrette o sollevamenti oltre soglia, invia alert acustici e visivi, segnalando all’operatore la necessità di correggere immediatamente il movimento.
Dati, dashboard e realtà aumentata della sicurezza
Tutti i parametri raccolti vengono proiettati in una dashboard interattiva, dove i responsabili della sicurezza possono monitorare in tempo reale l’attività degli operatori. Non si tratta di semplice sorveglianza, ma di un ecosistema di analisi ergonomica che valuta il carico posturale nel tempo, identifica pattern di rischio e propone soluzioni personalizzate.
In altre parole, è come se un videogioco di simulazione lavorativa – pensiamo a Portal o Half-Life Alyx – fosse traslato nella realtà industriale: solo che al posto dei livelli e dei boss ci sono posture, movimenti e microtraumi evitabili.
La differenza sostanziale è che l’interfaccia uomo-macchina (HMI) non è un pannello o un computer esterno, ma lo stesso esoscheletro. L’operatore, grazie a un dispositivo indossabile, riceve feedback immediati e può modificare la propria azione in tempo reale, rendendo la sicurezza parte integrante del gesto lavorativo.
Dalla teoria alla pratica: come cambia la cultura della sicurezza
In un contesto industriale in cui le statistiche sugli infortuni legati a disturbi muscolo-scheletrici restano allarmanti, la vera sfida è passare da un modello reattivo a uno predittivo e formativo.
Inelmovix permette non solo di monitorare e segnalare le situazioni critiche, ma anche di costruire una memoria storica dei comportamenti operativi, utile per formare i tecnici, migliorare le procedure e offrire dati oggettivi al medico del lavoro.
Le aziende possono così prendere decisioni basate su analisi quantitative, definire protocolli ergonomici personalizzati e, soprattutto, ridurre drasticamente incidenti e assenze per malattia. In questo senso, Inelmovix non è solo una tecnologia, ma una filosofia della sicurezza che mette al centro la consapevolezza del gesto.
Il futuro è nell’ibrido: uomo, macchina e consapevolezza
Il concetto stesso di esoscheletro sta cambiando pelle: da strumento meccanico a dispositivo cognitivo. Inelmovix rappresenta una tappa importante di questo percorso, dove la tecnologia non sostituisce l’uomo ma lo comprende, aiutandolo a lavorare in modo più sicuro e sostenibile.
Immaginate una squadra di manutentori che indossa tute sensorizzate in grado di comunicare tra loro, segnalare in tempo reale un rischio elettrico, suggerire la postura corretta o inviare automaticamente un report all’ufficio sicurezza. È un futuro che sembra fantascienza, ma che oggi prende forma tra i laboratori pugliesi.
E se c’è una lezione che questo progetto ci lascia, è che la vera innovazione non è solo potenza o automazione, ma la capacità di leggere e interpretare il corpo umano con la stessa precisione con cui un computer legge i dati.
Inelmovix, insomma, non trasforma l’uomo in macchina. Lo trasforma in un nodo intelligente di una rete più grande, dove ogni movimento diventa conoscenza, ogni dato un passo verso la sicurezza.
L’articolo Inelmovix: l’esoscheletro intelligente che trasforma la sicurezza in un videogioco di dati proviene da CorriereNerd.it.








Aggiungi un commento