
Per mesi abbiamo chiacchierato di Intelligenza Artificiale come di un giocattolone futuristico, ma l’ombra della AGI (Artificial General Intelligence) sembra farsi sempre più concreta, e non solo nei laboratori. La domanda è: l’IA ci ruberà il lavoro?
A giudicare da cosa sta succedendo negli Stati Uniti, dove i giganti della tecnologia hanno sede e le protezioni dei lavoratori sono meno rigide che in Europa, la risposta sta diventando scomodamente chiara: il processo di sostituzione è già iniziato e sta accelerando.
L’Ottobre Nero dei Colletti Bianchi
Mentre il Bureau of Labor Statistics era bloccato, la società di servizi Challenger, Gray & Christmas ha sganciato i dati sull’occupazione di ottobre negli USA, e sono terrificanti: 153.000 posti di lavoro in meno. È il peggior ottobre dal lontano 2003.
Gli analisti hanno tracciato un parallelo interessante: proprio come vent’anni fa il commercio si è spostato dai negozi fisici all’online, oggi le attività si stanno spostando dagli umani all’IA.
La grande differenza è la vittima: non più operai, ma colletti bianchi. Parliamo di impiegati con funzioni di routine che l’AI, diciamocelo, sa fare maledettamente bene.
IA: La Seconda Scusa Più Usata per Tagliare
Il dato che fa saltare dalla sedia è questo: tra le motivazioni dei tagli, l’adozione di sistemi di Intelligenza Artificiale è stata la seconda più citata (con ben 31.000 esuberi), subito dopo il laconico “taglio dei costi”.
Pensateci un attimo:
- Nei primi nove mesi dell’anno, l’IA aveva causato “solo” 18.000 licenziamenti.
- A ottobre, in un solo mese, ne ha spazzati via 31.000.
Il ritmo non sta solo aumentando, sta esplodendo. E chi licenzia di più? Le Big Tech, ovvero le aziende che l’IA la conoscono e la sviluppano. Come riportato da TechCrunch, la Silicon Valley ha già superato i 22.000 licenziati in un anno.
Duolingo, Salesforce, Meta: Esempi di “Autodistruzione Lavorativa”
I casi espliciti non mancano e sono inquietanti:
- Duolingo, la popolare app per le lingue, ad aprile ha detto addio ai collaboratori esterni per compiti che l’IA può svolgere senza problemi.
- Salesforce ha tagliato 4.000 persone nel supporto clienti, spiegando che l’IA può fare il 50% del lavoro.
- Klarna, società svedese di pagamenti, ha ammesso che l’IA permette di tagliare il 40% del personale.
Il caso più… nerd? Meta. La società che controlla Facebook e Instagram ha licenziato ben 600 persone nei suoi Superintelligence Labs, il 20% della divisione che lavora sull’IA. È un passo indietro o un suggestivo effetto di “autodistruzione lavorativa”? Cioè: hanno sviluppato il sistema che li ha resi disoccupati? Mind-blowing!
L’IA è un Capro Espiatorio? Il Dubbio degli Esperti
Ma è davvero solo colpa dei robot? Non tutti sono convinti. Alcuni esperti suggeriscono che l’IA possa essere una “scusa molto conveniente” per giustificare riduzioni di costi necessarie o per far sembrare l’azienda innovativa.
“Sono molto scettico che questi licenziamenti siano dovuti a un autentico aumento di produttività,” ha detto Fabian Stephany, docente di AI and Work a Oxford. “Piuttosto è una proiezione nell’IA nel senso di: ‘Possiamo usare l’IA per trovare buone scuse’.”
Infatti, il conflitto tra il lavoro umano e quello dell’IA è ancora tutto da definire. C’è chi, come il World Economic Forum (WEF), prevede uno scenario globale positivo: entro il 2030, a fronte di 92 milioni di posti “rimpiazzati”, ne emergeranno 170 milioni di nuovi posti basati su competenze tecnologiche.
Il problema, come sottolinea il WEF, è il divario: i lavori non vengono scambiati nello stesso luogo con le stesse persone. Dietro i numeri astratti, ci sono milioni di storie di persone che rischiano di essere liquidate e considerate obsolete, in attesa che i nuovi ruoli emergano.
Che ne pensate? L’IA è il vero job killer o solo il comodo capro espiatorio delle Big Tech? Dite la vostra nei commenti!
L’articolo IA: 31.000 Licenziati in un Mese negli USA. Flop o Scusa? proviene da CorriereNerd.it.






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