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Benvenuti al Ristorante del Futuro: Robot Camerieri, Lasagne e Tecnologia Made in Italy

Immaginate di entrare in una trattoria italiana nel pieno di una calda estate del 2025. I tavoli sono apparecchiati con cura, il profumo di lasagna riempie l’aria, e… ad accogliervi non c’è un cameriere in carne e ossa, ma un robot elegante, dalla struttura lucida e avveniristica, che vi saluta con voce calda e familiare: “Benvenuto, oggi ti consiglio le lasagne: un capolavoro di carboidrati”. È la voce rassicurante di Alberto Angela, sì, proprio lui, prestata digitalmente a Mars, uno dei robot della famiglia Roboost, nati dalla collaborazione tra le italianissime Alascom e Qodeup. E no, non è uno scherzo da baraccone nerd, ma l’inizio di una vera e propria rivoluzione nella ristorazione.

In questo futuro sempre più vicino, l’efficienza regna sovrana. Il robot non sbaglia mai un ordine, non rovescia un bicchiere di vino e – cosa forse ancora più preziosa – non ti giudica se osi chiedere l’ananas sulla pizza. Al massimo, i suoi sensori si tingono di una malinconica sfumatura azzurra, ma niente di più. La tecnologia è educata, dopotutto.

Il conto? Altro che scontrino stropicciato: il robot te lo stampa direttamente dal petto, in perfetto stile Iron Man. “Spero che la tua fame sia stata soddisfatta. Il tuo portafogli… un po’ meno”, ti dice con ironia preprogrammata, mentre il laser traccia la cifra finale con eleganza. E se vuoi lasciare la mancia, ti basta premere “Upgrade software” – niente monetine, solo evoluzione digitale.

Tutto questo è reso possibile grazie a una partnership strategica tra Roboost, il marchio robotico di Alascom, e Qodeup, startup fintech che ha avuto l’intuizione geniale di trasformare il menu in una piattaforma interattiva da sogno. Il loro sistema, installato nel grande schermo LED frontale di ogni robot cameriere, unisce menu multilingue, ordinazione self-service e pagamento cashless. Il tutto senza nemmeno dover installare un’app: bastano il tuo smartphone e un browser.

In pratica, ogni tavolo diventa un piccolo POS virtuale, dove puoi ordinare, dividere il conto con i tuoi amici geek e pagare contactless con carta o wallet digitale. Il sistema è integrato con il gestionale di cassa del ristorante, così i gestori possono tenere tutto sotto controllo da un’unica dashboard. E se ti stai chiedendo cosa c’è di nerd in tutto questo… beh, è il paradiso della logistica applicata alla gastronomia.

Ma non è solo questione di tecnologia per la tecnologia. L’obiettivo è concreto: azzerare le attese, raddoppiare il turnover dei tavoli e migliorare l’esperienza del cliente. Con l’arrivo dell’estate, e con eventi come il Giubileo a Roma che porteranno milioni di turisti nel Bel Paese, soluzioni come queste sono fondamentali per affrontare la domanda crescente. Secondo il Cerved Industry Forecast, il settore turismo e ristorazione continuerà la sua crescita, con un incremento stimato dell’1,2% nel 2025. Non è poco, se si considera che ogni secondo guadagnato nella gestione dei clienti può fare la differenza tra un servizio mediocre e uno memorabile.

I robot Mars non si limitano a servire i piatti. Con i loro quattro ripiani possono trasportare più portate in meno tempo, riducendo i costi operativi e aumentando la velocità del servizio. E, diciamolo, vedere un automa che ti porta una carbonara perfettamente impiattata ha un fascino tutto suo. Il loro schermo frontale può anche mostrare promozioni, menu personalizzati e sistemi di prenotazione. Sono, a tutti gli effetti, dei concierge cibernetici con il cuore di uno sviluppatore software e l’anima di un maître d’hôtel.

“Il nostro obiettivo è innovare le aziende italiane con soluzioni all’avanguardia”, spiega Marco Scuri, AD di Alascom. “Roboost e la partnership con Qodeup rappresentano un punto di partenza fondamentale per supportare le PMI italiane nel settore dell’hospitality.” Dello stesso avviso è Fabio Marniga, CEO di Qodeup: “Crediamo che collaborazioni come questa siano fondamentali per portare innovazione concreta e facilmente accessibile.”

Eppure, tra un ordine perfetto e un pagamento futuristico, non possiamo non farci una domanda: in questo mondo di efficienza assoluta, dove tutto funziona al millisecondo, dove sono finite le piccole imperfezioni che rendevano il pasto… umano? Il cameriere distratto che ti porta la gricia invece dell’amatriciana, ma poi ti fa sorridere. Il conto sbagliato corretto con una battuta. Il gesto gentile, non programmato, che ti fa sentire a casa.

Il futuro della ristorazione sarà forse più veloce, più preciso, più “intelligente”. Ma dovremo fare attenzione a non perdere l’anima del pasto condiviso, quella scintilla di caos e calore umano che nessun algoritmo può replicare.

Che ne pensate? Vi piacerebbe essere serviti da un robot , o preferite il cameriere in carne e ossa che vi racconta la sua giornata mentre vi versa il vino? Commentate qui sotto o condividete l’articolo sui vostri social per farci sapere in quale futuro della ristorazione vorreste sedervi a tavola!

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