Preparatevi, perché quello che sto per raccontarvi sembra un crossover tra The Social Network e Don’t Look Up, ma ambientato nel cuore pulsante dell’intelligenza artificiale e con un cast da Oscar. Luca Guadagnino, il regista italiano capace di trasformare ogni storia in un’esperienza visiva sensuale e ipnotica, sta per portare sul grande schermo “Artificial”, una commedia drammatica biografica che ricostruirà uno degli episodi più chiacchierati del tech-drama contemporaneo: il licenziamento e la clamorosa riassunzione, nel giro di pochi giorni, del CEO di OpenAI Sam Altman, avvenuti nel 2023.
E qui la cosa si fa davvero succosa per noi nerd di cinema e tecnologia, perché nei panni di Altman troveremo Andrew Garfield, attore camaleontico che ha già dimostrato di poter passare da supereroe tormentato a musicista geniale senza perdere un colpo. Al suo fianco, nel ruolo di Mira Murati, attuale CTO di OpenAI e figura chiave nell’episodio reale, ci sarà Monica Barbaro. Ma la lista non si ferma qui: Ike Barinholtz interpreterà un Elon Musk pronto a portare sullo schermo il suo ego galattico, Yura Borisov sarà Ilya Sutskever, mentre Cooper Hoffman vestirà i panni di Greg Brockman. A completare il dream team troviamo Cooper Koch, Jason Schwartzman, Billie Lourd, Zosia Mamet e Chris O’Dowd, in un ensemble che promette scintille.
Dietro le quinte, la penna è quella di Simon Rich (An American Pickle), maestro nel trovare humour surreale anche nei momenti più tesi. Il film sarà prodotto da Amazon MGM Studios insieme a Heyday Films di David Heyman (quello di Harry Potter e Barbie) e da Jeffrey Clifford e Jennifer Fox. Le riprese sono già partite a San Francisco, con set a Dolores Park, e la scelta delle location non è casuale: qui, tra uffici open space, hoodie logorate e startup bar, la Silicon Valley respira e trama.
Per Andrew Garfield, “Artificial” arriva in un momento d’oro: oltre a questo progetto, lo vedremo in After the Hunt (sempre con Guadagnino, accanto a Julia Roberts e Ayo Edebiri), nell’adattamento di The Magic Faraway Tree e nel thriller storico The Rage di Paul Greengrass. Un curriculum già costellato di due nomination agli Oscar (Hacksaw Ridge, Tick, Tick… Boom!) e un Golden Globe, oltre a performance televisive di spessore (Under the Banner of Heaven).
Ma perché questa storia è così interessante per il pubblico geek? Perché mette sotto la lente un momento in cui l’epicentro dell’innovazione mondiale ha mostrato il suo lato più umano, fragile e, diciamolo, teatrale. Non stiamo parlando solo di algoritmi e modelli linguistici, ma di ambizioni, paure e strategie che hanno il sapore del cinema politico e del dramma aziendale, con tanto di colpi di scena degni di Succession. E Guadagnino, che di tensione sottile e sguardi rivelatori è maestro, potrebbe trasformare questa vicenda in una riflessione brillante su potere, etica e futuro delle macchine… e di chi le crea.
La domanda che resterà sospesa fino all’uscita è: “Artificial” sarà una satira pungente o un dramma emotivo con venature di commedia surreale? Con un cast simile, una storia che mescola realtà e assurdo e la sensibilità visiva di Guadagnino, potremmo trovarci davanti a uno dei film più discussi dell’anno.
E voi, siete pronti a vedere Spider-Man che diventa il CEO di OpenAI, mentre Elon Musk entra in scena con battute taglienti e tensioni da soap opera tecnologica? Noi sì, e abbiamo già segnato in agenda: questo titolo è da seguire fino ai titoli di coda… e oltre.
L’articolo Artificial: il film di Luca Guadagnino con Andrew Garfield sul caso Sam Altman e OpenAI proviene da CorriereNerd.it.
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