Ad Aosta, tra le montagne che uniscono silenzio e visione, il futuro del cinema si prepara a prendere forma. Dall’8 al 15 novembre 2025, gli spazi di Plus (ex Cittadella dei Giovani) ospiteranno la nuova edizione di Frontdoc – Festival Internazionale del Cinema di Frontiera, e quest’anno il filo conduttore non poteva che essere uno dei temi più caldi del nostro tempo: l’intelligenza artificiale.
Da quindici anni Frontdoc porta in Valle d’Aosta storie provenienti dai confini del mondo e dell’immaginazione. Ma l’edizione 2025 segna un salto di paradigma: per la prima volta il linguaggio cinematografico e quello algoritmico si intrecciano, trasformando il festival in un vero laboratorio sull’impatto creativo e filosofico delle macchine pensanti.
Il segnale è già chiaro dal trailer ufficiale, realizzato interamente con strumenti di AI da Gianluca Rossi, direttore artistico insieme a Nora Demarchi. Non si tratta solo di una scelta stilistica, ma di una dichiarazione d’intenti: esplorare cosa accade quando la narrazione umana incontra la generazione automatica di immagini, suoni e idee. In questa direzione si inserisce anche “Post Truth” di Alkan Avcıoğlu, il primo documentario generato interamente tramite intelligenza artificiale, che sarà presentato in anteprima italiana.
All’interno della sezione Spazio X, dedicata al cinema sperimentale e alla realtà virtuale, la valdostana Giuliana Cunéaz porterà “La belle au bois dormant”, un’installazione in cui i sogni vengono decodificati e ricreati attraverso reti neurali. È un’esperienza immersiva in cui l’AI traduce i frammenti del subconscio in visioni proiettate, fondendo arte contemporanea e tecnologia generativa.
Eppure, Frontdoc non dimentica la sua identità di festival “di frontiera” nel senso più umano del termine. Accanto alle sperimentazioni digitali, tornano i grandi temi sociali che da sempre lo caratterizzano: migrazioni, diritti umani, crisi umanitarie, resistenza civile. L’obiettivo resta quello di far dialogare realtà e immaginazione, cultura e attivismo. Quest’anno debutta anche la nuova sezione F(r)iction, dedicata ai cortometraggi di finzione, che si affianca al concorso internazionale (27 opere selezionate) e alla sezione Frontiera Italiana, riservata alle produzioni nazionali.
Laurent Vicquéry, presidente dell’Associazione Promozione dell’Audiovisivo Valle d’Aosta, sintetizza lo spirito del festival con una frase che suona come un manifesto: “Quello che si proietta a Frontdoc non si trova sul web. Sono esperienze rare, da condividere e discutere insieme”.
L’inaugurazione dell’8 novembre promette una serata di contaminazioni: il concerto della cantautrice valdostana Maura Susanna aprirà le danze prima della proiezione di “Canone effimero” dei fratelli Gianluca e Massimiliano De Serio, un film che riflette sulla memoria e sulla fragilità del patrimonio culturale. A seguire, spazio ai registi valdostani con opere come “Beirut addio – Cantando sotto le bombe” di Jean-Claude Chincheré, “Conigli al cimitero” di Filippo Maria Pontiggia e “Play-Off” di Gaël Truc.
Tra gli ospiti internazionali spiccano Claire Simon con il documentario “Scrivere la vita – Annie Ernaux raccontata dalle studentesse e dagli studenti” e Clarissa Navas con “El príncipe de Nanawa”, vincitore di Visions du Réel 2025. Ma Frontdoc non è solo cinema: è un ecosistema culturale dove convergono musica, arte e pensiero critico.
Il celebre critico Paolo Mereghetti sarà presente l’11 novembre insieme a Roberto Manassero per un dialogo sul ruolo della critica nell’era digitale, mentre Yvan Sagnet e Pietro Bartolo porteranno le loro esperienze di impegno civile, tra memoria, accoglienza e diritti. Il 14 novembre, invece, l’AI tornerà protagonista con un dibattito tra Paolo Cirio e Giuliana Cunéaz sul rapporto tra creatività e automazione.
La chiusura del 15 novembre vedrà l’esplosione musicale dei Vallanzaska, preceduti da Skarlett, Errico Canta Male e I Malati Immaginari. Durante la cerimonia di premiazione, l’evento “Calici & Boccali” sostituirà il tradizionale brindisi con vino con una degustazione di birre artigianali valdostane, unendo cultura e territorio in un’esperienza multisensoriale.
Grande attenzione anche al mondo della formazione. Le matinée per le scuole, già sold out, coinvolgeranno studenti di ogni età in un percorso di alfabetizzazione audiovisiva e critica. Le giurie, come sempre, rifletteranno la pluralità di sguardi che caratterizza il festival: una giuria giovani, composta da universitari e dottorandi, e una giuria Borderless, formata da ragazzi tra i 16 e i 35 anni con background migratorio. “Questo ci permette di avere sempre una prospettiva nuova e viva”, spiega Gianluca Rossi.
Sul fronte professionale torna la sezione Industry, aperta a produttori francesi e svizzeri e arricchita da sessioni di pitching tra autori e produttori: un piccolo Cannes alpino dove nascono progetti e collaborazioni internazionali. Accanto a essa, il Front Lab, in partnership con la Film Commission Vallée d’Aoste, guiderà giovani autori nella scrittura e sviluppo di nuovi lavori.
Il festival, sostenuto dalla Regione Autonoma Valle d’Aosta, dalla Città di Aosta, da Fondazione CRT, BCC Valdostana, CVA e Fondation Emile Chanoux, si conferma come uno dei poli più vitali della cultura indipendente italiana. L’assessore Jean-Pierre Guichardaz ha sintetizzato l’essenza di Frontdoc con parole che vanno oltre l’arte: “In un momento in cui altrove si alzano muri, questo festival costruisce ponti”.
In un’epoca in cui l’AI invade i feed, genera immagini, scrive testi e compone musica, Frontdoc sceglie di non subire il cambiamento, ma di dialogarci. È un laboratorio dove la tecnologia non sostituisce l’umano, ma lo interroga. Dove il confine – fisico, culturale o digitale – non è una barriera, ma un punto di partenza.
Tutte le proiezioni e le attività sono a ingresso gratuito, e il programma completo è disponibile su frontdoc.it. Per gli appassionati di cinema, cultura digitale e intelligenza artificiale, Frontdoc 2025 è molto più di un festival: è un portale aperto verso il futuro dell’immaginazione.
L’articolo Frontdoc 2025: quando il cinema incontra l’intelligenza artificiale proviene da CorriereNerd.it.









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