C’è una data, nel calendario di ogni vero nerd che si rispetti, che va segnata in rosso, cerchiata due volte e ricordata con un sorriso sognante: il 28 ottobre. Non è solo un giorno come un altro, ma un vero e proprio portale temporale che ci catapulta alle origini di un’arte che ha segnato intere generazioni, forgiando sogni, paure e risate. È la Giornata Internazionale del Cinema di Animazione, una celebrazione che non si limita a commemorare un evento storico, ma che riconosce e onora il potere narrativo, l’ingegno tecnico e la pura magia di un medium in continua evoluzione. Tutto ha avuto inizio a Parigi, in un giorno d’autunno del lontano 1892, quando un visionario di nome Émile Reynaud proiettò i suoi primi film d’animazione. Il suo Théâtre Optique non era solo un’invenzione, ma la concretizzazione di un desiderio antico: dare vita ai disegni, far danzare le immagini, raccontare storie che superassero la staticità della carta. Fu un momento pionieristico, un brivido che corse lungo la schiena di chi, per la prima volta, vide i personaggi muoversi e interagire, in un’illusione così perfetta da sembrare un incantesimo. Era l’alba di un’arte che avrebbe conquistato il mondo.
Dalla Lanterna Magica al Trionfo del Sonoro
Ma il cammino dell’animazione, prima di arrivare a quel trionfo parigino, era stato lungo e tortuoso, costellato di esperimenti e intuizioni geniali. Si partì da semplici giocattoli ottici come il taumatropio, un disco che, ruotando, fondeva due immagini separate in una sola, e si arrivò al prassinoscopio di Reynaud, un dispositivo più complesso che sfruttava specchi e luci per proiettare le prime forme di proto-film. Il disegno animato si faceva strada in un mondo dominato dal realismo, quello che di lì a poco i fratelli Lumière avrebbero consacrato con l’invenzione della macchina da presa, dando il via al cinema dal vivo.
Ma l’animazione, lungi dal restare in secondo piano, iniziò a esplorare i suoi confini, spingendosi oltre la realtà e sbarcando nel regno della fantasia e dell’onirico. Mentre il giornalismo americano dava i natali al fumetto moderno con le strisce di “Yellow Kid”, in Francia un altro genio, Georges Méliès, utilizzava l’animazione per creare mondi surreali e onirici. E come dimenticare l’italiano Leopoldo Fregoli? L’attore e trasformista inventò le sue Fregoligraph, anticipando l’arrivo del sonoro e regalando alle sue creazioni animate una voce e una personalità, ben prima che il cinema ne fosse capace.
L’era d’oro: Da Topolino a Hanna & Barbera
Il vero salto di qualità, però, arrivò con l’avvento del sonoro. Se il gatto Felix the Cat aveva già conquistato il pubblico con le sue marachelle silenziose, fu il 1928 a cambiare tutto. Un giovane, promettente animatore di nome Walt Disney presentò al mondo intero Steamboat Willie, un cortometraggio che non solo aveva per protagonista un certo Topolino, ma che era il primo a sincronizzare perfettamente musica e immagini. Da quel momento, la colonna sonora divenne un elemento narrativo fondamentale, un veicolo di emozioni che arricchiva ogni singola inquadratura.
Il successo di Disney fu travolgente. Con Biancaneve e i sette nani, il primo lungometraggio animato a colori, Disney dimostrò che il disegno animato non era solo intrattenimento per bambini, ma una forma d’arte matura, capace di commuovere e incantare il pubblico adulto. E con capolavori come Fantasia, l’animazione si elevò a pura arte sinestetica, dove le immagini danzavano sulle note della musica classica, creando un’esperienza totalizzante e sublime.
Ma l’impero Disney non era l’unico a fiorire. La Warner Bros., con i suoi iconici Looney Tunes, regalò al mondo un’animazione irriverente e satirica, con personaggi indimenticabili come Bugs Bunny e Daffy Duck. E chi non ha mai sognato con le avventure dei Flintstones o si è perso nelle eterne battaglie tra Tom e Jerry, creature della mente dei maestri Hanna & Barbera? L’animazione era ormai un fenomeno globale, un linguaggio universale che parlava a tutti, senza distinzione di lingua o cultura.
L’Animazione Italiana: L’arte di Bozzetto e il futuro
Anche l’Italia ha saputo dire la sua, con artisti e pionieri come Bruno Bozzetto, padre del geniale Signor Rossi, e Osvaldo Cavandoli, creatore de La Linea, che con pochi tratti e un’idea semplice ha saputo catturare il cuore di tutti. Nonostante l’animazione italiana sia stata spesso messa in ombra dalle produzioni estere, ha saputo ritagliarsi un suo spazio, grazie anche all’impegno di associazioni come As.IFA Italia e Cartoon Italia, che da anni lavorano per valorizzare e promuovere il talento nostrano.
Oggi, l’animazione è ovunque: non solo sul grande schermo, ma nei videogiochi, nelle serie TV, nella pubblicità e persino sui social media. La Giornata Internazionale del Cinema di Animazione è l’occasione perfetta per celebrare questa incredibile diversità e la sua capacità di adattarsi a ogni nuovo mezzo, dalla stop-motion alla computer grafica, dall’animazione 2D a quella 3D. L’animazione continua a esplorare nuove frontiere, a sperimentare con stili e tecniche, a raccontare storie che non smettono mai di sorprenderci.
In un mondo sempre più interconnesso, l’animazione è un ponte culturale che unisce le persone, un linguaggio universale che abbatte barriere linguistiche e geografiche. È la fantasia che prende vita, il sogno che diventa realtà, l’infinita creatività di artisti che continuano a credere nella magia del disegno animato. E noi, come nerd e geek incalliti, non possiamo fare a meno di festeggiare questo straordinario medium che, in fondo, è il cuore pulsante di tutto ciò che amiamo.
E tu, quale film o serie animata ti ha lasciato un segno indelebile nel cuore? Condividi i tuoi ricordi nei commenti e non dimenticare di condividere questo articolo sui tuoi social network preferiti! La community di CorriereNerd.it aspetta di sentire le tue storie.
L’articolo 28 ottobre: la magia della “Giornata Internazionale del Cinema di Animazione”, dalle origini all’intelligenza artificiale proviene da CorriereNerd.it.







Aggiungi un commento