Quante volte vi è capitato di interagire con un’assistenza clienti e, senza saperlo, di parlare con un’intelligenza artificiale? La GenAI (Generative AI) è già tra noi, la usano milioni di persone ogni giorno, ma la sua reputazione è ancora avvolta nel mistero, piena di miti e false convinzioni.
Il più grande di tutti? Che serva solo a ridurre i costi. Ma un nuovo studio di Boston Consulting Group (Bcg) e Konecta ha dimostrato che è un po’ come un personaggio di un videogioco che scopre di avere un “power-up” nascosto.
Mito 1: L’IA Serve Solo a Tagliare i Costi (E I Dati Lo Smentiscono)
Dimenticate i classici calcoli di risparmio. Le aziende che hanno abbracciato la GenAI hanno scoperto che i benefici vanno ben oltre.
- Produttività alle stelle: Le prime applicazioni hanno mostrato un aumento di produttività tra il +15% e il +30%.
- Aumento della clientela: Non solo si lavora meglio, ma si convertono più clienti. Un’azienda ha registrato un incremento del 40% nel tasso di conversione in appena sei settimane.
- Tempi ridotti: L’efficienza è migliorata, con una riduzione del 16% nei tempi di gestione delle richieste di assistenza.
In pratica, la GenAI non taglia solo i costi, ma sblocca un potenziale di crescita e guadagno che prima era impossibile.
Mito 2: La GenAI Sostituirà Gli Operatori Umani
Questa è la paura più grande, e il più grande mito da sfatare. L’AI generativa non è qui per rubarci il lavoro, ma per diventare il nostro “compagno di quest”. È un assistente digitale che si occupa del “grind”, ovvero le attività più ripetitive e noiose.
Oltre il 70% degli operatori che hanno provato l’AI si sono detti entusiasti, perché ora possono dedicare più tempo a risolvere problemi complessi, emotivi e relazionali. Il 95% di loro ha trovato le funzionalità di trascrizione automatica utili, e l’82% ha apprezzato i percorsi di formazione personalizzata. Il ruolo umano non scompare, si evolve, concentrandosi su ciò che nessun algoritmo può replicare: l’empatia.
Mito 3 & 4: L’IA è Poco Coinvolgente e il Successo Dipende Solo dall’Algoritmo
Un robot che risponde male? Non è colpa dell’AI, ma di una cattiva progettazione. Un sistema di assistenza clienti basato sulla GenAI, se ben disegnato e con la possibilità di reindirizzare a un operatore umano, può essere altrettanto coinvolgente, se non di più. La soddisfazione dei clienti può arrivare a un incredibile +85%.
Il successo non è solo questione di “chi ha l’algoritmo migliore”, ma dipende da un ecosistema completo. È come costruire un’intera città in un videogame: non basta un motore grafico potente, serve anche una buona urbanistica. Serve una profonda trasformazione aziendale, con nuovi processi, metriche e ruoli. Altrimenti, anche il sistema più avanzato rimane solo un progetto pilota, senza un impatto reale.
Conclusioni: Il Futuro è Sinergia
Il vero potere della GenAI sta nell’integrazione con il contributo umano. L’AI gestisce le attività ripetitive, liberando gli operatori per le situazioni complesse che richiedono empatia e intelligenza emotiva. In questo nuovo equilibrio, l’elemento umano non solo rimane centrale, ma diventa ancora più prezioso, perché la capacità di creare relazioni umane autentiche non ha prezzo.
L’articolo L’Intelligenza Artificiale Generativa Rivoluziona il Customer Service proviene da CorriereNerd.it.








Aggiungi un commento