Ehilà nerd! Siete pronti a parlare di AI e della sua prepotente invasione nel mondo della creatività? Sappiamo che l’Intelligenza Artificiale è ormai ovunque: dalle chat che ti scrivono la tesi (non fatelo, ragazzi!) alle app che trasformano le tue foto in capolavori pittorici. Ma c’è un campo dove la sua presenza sta facendo tremare non poco: quello della scrittura e dei libri.
L’Allarme degli Autori: Robot Scrittori all’Attacco?
Molti creativi, inclusi scrittori e sceneggiatori, hanno lanciato un vero e proprio grido d’allarme. Il timore? Che l’AI possa minacciare l’esistenza stessa della professione, sfornando romanzi, saggi o sceneggiature a raffica, magari copiando stili e idee preesistenti. C’è una forte richiesta di distinguere chiaramente ciò che nasce dalla mente umana da ciò che viene generato da un algoritmo. E qui entra in gioco una novità che farà discutere!
“Human Authored”: Il Bollino Bling-Bling per Libri Veri
Negli Stati Uniti, l’Authors Guild, una mega associazione che rappresenta romanzieri e saggisti, ha deciso di fare sul serio. Hanno appena lanciato una certificazione fighissima chiamata “Human Authored“. Di cosa si tratta? In pratica, un portale online dove gli autori possono registrare i loro libri e ottenere un logo rotondo super stiloso con la scritta “Human Authored” in grassetto.
Questo logo è una sorta di bollino di qualità, un marchio che attesta una cosa fondamentale: quel libro è stato creato da esseri umani, dall’ingegno e dalla fatica di una persona in carne e ossa, e non da un’intelligenza artificiale generativa.
Trasparenza, Rispetto e AI (Quella Buona)
Mary Rasenberger, la direttrice dell’Authors Guild, ha chiarito che non si tratta di una guerra totale alla tecnologia. Anzi! Gli autori possono tranquillamente usare l’AI per cose come il controllo ortografico o la ricerca di informazioni. L’importante è che il cuore pulsante dell’opera, l’atto creativo della composizione, venga da una mente umana. In pratica, l’iniziativa chiede più trasparenza e un maggiore rispetto per l’ingegno umano e per la narrazione fatta di elementi… beh, umani!
Il logo può essere messo ovunque: sulla copertina del libro, sui volantini promozionali, sui materiali di marketing. Un modo chiaro per dire ai lettori: “Ehi, questo l’ha scritto un vero scrittore!”. E la cosa figa è che la certificazione è aperta anche ai non membri del sindacato.
E in Europa? Ci Serve un “Human Authored” Anche Qui?
L’Authors Guild ha già registrato il marchio negli USA, ma la domanda che rimbalza è: ne avremo bisogno anche qui in Europa? La risposta, per molti, è un sì sonoro. Già l’anno scorso, la Society of Authors (Soa) del Regno Unito ha fatto un sondaggio inquietante: più di un terzo dei traduttori ha perso il lavoro a causa dell’AI generativa. La Soa ha dichiarato che è “urgente” che la politica metta mano alla legislazione sull’AI.
Insomma, il dibattito è aperto e più vivo che mai. Voi cosa ne pensate? Siete a favore di un “bollino di qualità” per le opere create da umani? O credete che l’AI debba avere carta bianca anche nella creatività? Fateci sapere la vostra nei commenti!
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